“Che peste vi colga! Cronache da un mondo che fatica a salvarsi”, la mostra per i 400 anni dal ritrovamento delle spoglie di Santa Rosalia.

12.07.2024

Presso la Galleria palermitana Veniero Project, avrò luogo la mostra collettiva “Che peste vi colga! Cronache da un mondo che fatica a salvarsi“, ideata e curata da Francesco Piazza.

In mostra, opere di Andrea Buglisi, Alessandra Calò, Loredana Catania, Tiziana Cera Rosco, Demetrio Di Grado, Max Ferrigno, Alfonso Leto, Danilo Maniscalco, Alessandro Signorino, Samantha Torrisi.
Il Giubileo Rosaliano non è solo un momento di celebrazione, ma un’opportunità di crescita che evidenzia il legame indissolubile tra tradizione e contemporaneità. In questa mostra Palermo si trasforma in un teatro di narrazioni non delimitate da confini geografici, ma estese verso una dimensione più ampia e globale, rappresentando, in piccolo, ciò che accade a qualsiasi latitudine. Le storie personali e collettive che qui prendono vita intrecciano un tessuto ricco di significati e simboli, offrendo uno spaccato delle dinamiche umane che trascendono le limitazioni territoriali. In tale contesto, possiamo intendere le opere esposte come preghiere visive o, meglio, ex voto di speranza, non per desideri o bisogni egoistici, ma per aspirazioni e necessità condivise. Santa Rosalia, patrona della città, diventa un simbolo tangibile di questa speranza e di questa ricerca, un punto di riferimento spirituale per coloro che si affidano alla sua intercessione in momenti di difficoltà. Il titolo, deliberatamente provocatorio, attinge alla memoria popolare dell’antica maledizione associata alla peste come castigo divino per i peccati. Tuttavia, in una inversione di prospettiva, questo gioco di parole viene traslato nel contemporaneo, dove le “pesti moderne” assumono una rilevanza più sinistra e tangibile. Questa scelta semantica, se da un lato agisce come una denuncia nei confronti dell’umanità, rimproverandola implicitamente per non aver saputo cogliere l’opportunità dell’azione salvifica della Santa e, di conseguenza, aver impedito che i benefici di tale azione fossero trasmessi alle future generazioni, dall’altro incita energicamente a superare queste crisi attraverso azioni che coinvolgano non solo l’ingegno ma anche la solidarietà e la coesione sociale.

Le opere presentate da Alessandra Calò per la collettiva palermitana, fanno parte della serie The Garden’s Tale (per gentile concessione della galleria Lab1930, Milano). Un estratto del testo critico scritto da Lóránd Hegyi recita:
«Il tempo rappresentato nell’immagine fotografica appartiene all’autorità impersonale dell’atemporalità. Sconosciuta, nascosta, enigmatica, l’atemporalità si concretizza nell’universo fragile e delicato della fotografia di Alessandra Calò. Anche se sembra occuparsi principalmente di questioni relative alla relazione specifica tra luce e oscurità, questo lavoro va invece inteso nel contesto dell’indagine artistica che mette in discussione le entità specifiche del tempo reale e del tempo immaginato. Mentre il flusso reale del tempo è inarrestabile e misurabile, il tempo immaginato sembra resistere a qualsiasi misura, a qualsiasi comparabilità con altri fenomeni, e per questo rimane enigmatico. L’oscurità quasi scioccante, irritante, con cui ci troviamo sorprendentemente a confrontarci nelle immagini fotografiche dell’artista, determina l’intero aspetto visivo; questa oscurità è oggettiva e immutabile poiché la luce non esiste affatto. Fotografia senza luce, si direbbe, ma in realtà la luce è definitivamente presente in un modo precisamente misurato e accuratamente trattato che apre percorsi verso un mondo interiore di immaginario.»

info: mostra ad ingresso gratuito, dal 13 luglio al 31 agosto 2024

Galleria Giuseppe Veniero
Piazza Cassa di Risparmio, 21/22, 90133 Palermo
tel 333 6066232 mail: frpiazza65@gmail.com

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