Erbario Mistico d’Appennino

22.06.2023

La residenza, per un artista, significa entrare nei processi sociali territoriali, interrogare il paesaggio avendo cura delle relazioni che esistono tra ambiente e insediamento umano. Per questo, la residenza ha un valore rilevante anche in contesti periferici e marginali, perché spesso diventa strumento di creazione e azione collettiva di trasformazione degli immaginari.

Ho scelto di lavorare nel Bosco della Péntoma (località Bergogno), per cercare di ripercorrere il sentiero: quel legame, virtuoso e osmotico, che da millenni unisce la vita dell’uomo a quella del suo habitat terrestre. Attraverso il cammino, l’osservazione e l’ascolto ho rielaborato una personale ed intima riflessione, su quanto il territorio naturale circostante abbia da sempre influito in maniera indelebile sulla nascita del patrimonio mistico e sacro di un popolo: miti, leggende, espressioni rituali, riti sciamanici da sempre volti a guarire e ad espellere la radice del male nell’essere umano.

«Un tempo, si misuravano le distanze in base ai passi, alla lunghezza percorsa dall’alba al tramonto; si misurava il tempo in base al movimento delle stelle nel cielo, alla durata di una torcia accesa… Non c’erano libri, carte geografiche…C’erano solo le pietre. Perché – a differenza di qualsiasi altro materiale – la pietra è (quasi) eterna»
©Normanna Albertini, La roccia come un libro eterno

Già al tempo di Ovidio esistevano antiche processioni pagane che si svolgevano nelle campagne per attirare la benedizione divina nei campi, sull’acqua e sui frutti della terra. Cristianizzati i riti, esse presero il nome di Rogazioni (dal verbo latino “rogare” che vuol dire chiedere per ottenere qualcosa).
Arrivato nel Bosco della Péntoma, il prete alzava la Croce e rivolgendosi ai quattro punti cardinali, recitava l’invocazione magica, che tutti aspettavano:

«A peste fame et bello Libera nos Domine!
A flagello terremotus Libera nos Domine!
Ut fructus terrae dare et conservare digneris Te rogamus,
audi nos!»

Attraverso un antico processo fotografico ed accompagnata dalle Rogazioni contemporanee di Mara Redeghieri ho ripercorso e restituito una personale visione del legame sacro ed indissolubile tra creature umane e creature silvestri.

Dal 9 luglio al 31 Ottobre presso il Castello di Sarzano (Loc. Casina, Reggio Emilia)
La sede espositiva rispetterà i seguenti giorni ed orari:
sabato – ore 16,00<19,00
domenica e festivi – ore 10,00<12,00 e 16,00<19,00

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