FESTIVAL FILOSOFIA Modena | Libera di diventarmi a cura di Cristina Muccioli
11.09.2021
Kochan entra ufficialmente nel circuito ufficiale del Festival Filosofia di Modena con una mostra a cura di Cristina Muccioli, dal titolo LIBERA DI DIVENTARMI
Un progetto che si sposa con il tema dell’edizione 2021: Libertà.
La soggettività femminile è stata compressa e costretta in silhouettes e ruoli, persino corpi, modellati dall’esterno. Dalle convenzioni, da regole scritte e non scritte di atavica tradizione patriarcale. Quel che riprende voce oggi nelle donne, più un’istanza di diritti e tutele riconosciute, è una più basilare, sinora aggirata, domanda sull’identità.
Chi siamo. Questa è la domanda.
Ed è l’interrogativo che si pone l’artista Alessandra Calò, che sembra dipingere su pellicola. Mappe e cartine geografiche, recuperate con la cura dell’archeologo negli archivi della New York Public Library, fanno dell’alterità la sua intimità, la sua nuova libertà di esplorarsi, ‘viaggiarsi’ in maniera inedita, con l’incanto e la sorpresa che riserva ogni terra straniera insieme con la mancanza dei consueti e calcificati punti di riferimento.
Con le sue cartografie su epidermide, Alessandra Calò rende ibrida e fertile di possibilità l’identità dei soggetti fotografati, trascesi e dilatati in un paesaggio psichico di memoria attiva, allegorica e futuribile. Metafisici, ulteriori rispetto a ogni datità somatica rintracciabile, questi cesellati e poetici lavori fotografici sono paradossali: invece di fermare, di catturare come sempre si dice, l’attimo in un click, lo aprono, lo dischiudono.
‘Diventare’, che la grammatica ascrive all’intransitività, ammette qui un oggetto, si fa transitivo. Il soggetto può liberarsi dall’essere esito dei progetti sociali e culturali, delle costrizioni che il genere ha finito per imporre alle identità, per farsi autore di sé, demiurgo esplorante di sé.
Un sé geograficamente sconfinato non perché gigantesco, ma perché tracima dolcemente, scavalla con grazia lo scontorno degli arti, il profilo del viso. È negli oltrepassamenti che si diventa (se stessi).
Nella stasi si resta quel che ci è stato assegnato, quel ci è stato concesso.
Il corpo è sempre a fondamento, è supporto di cartografia immaginaria, ma anche onirica, fatta di sogni a occhi spalancati, di volontà di dilatazione e soprattutto di riscrittura dei confini, anche temporali. Queste carte sono state recuperate da Alessandra Calò da un antico archivio della New York Public Library, marcano estensioni e porzioni di mondo oggi già cambiato, quindi scomparso. Calò le riattiva, facendo della geografia la sua espressione letterale: una scrittura (grafia) sulla pelle della Terra (Ghè, geo).
Con queste visioni l’artista parte da sé, dall’inaggirabile di sé che è il suo corpo, e lo ammanta di alterità fino a che l’alterità si fa seconda pelle. Si fa seconda vita, la sola vita che può dirsi e può farsi libera. La seconda, ulteriore vita comincia quando si comincia a disegnarla, a prendere le distanze dalla prima. Un autoritratto fotografico o pittorico è sempre un guardarsi da fuori, da una certa distanza, è gesto iniziatico per il rito del diventare se stessi, di liberarsi da ciò che non si è potuto scegliere, capitato o subito. Spazi e scenari di cui nemmeno si immaginava l’esistenza paiono sprigionare da dentro, affiorare alla propria pelle. La visionarietà implica revisione,Queste mappe epidermiche non sono la copia di qualcosa, di qualcuno che esiste. È quel qualcuno, semmai, che aspira a diventare prova visiva della rappresentazione, traduzione tridimensionale di un desiderio, di una volontà. Questa volontà di divenire non ha a che fare col divenire ineluttabile cui siamo tutti sottomessi in quanto corpi, in quanto mortali, altrimenti non sarebbe volontà. Si tratta del divenire che decide dell’avvenire, del proprio, che è conseguente al passato ma che lo setaccia, scartando sterilità di esperienze, tenendo lampi di fiumi e nomi di città per mappare quel che abbiamo fatto di tutto quello che abbiamo vissuto
Per approfondimenti sul Festival e consultare il programma: Festival Filosofia | Libertà
Alessandra Calò
Libera di diventarmi
Curatrice: Cristina Muccioli
Presentazione: venerdì 17 settembre ore 18:15 alla presenza dell’artista e della curatrice
Orari durante il festivalfilosofia:
Venerdì 17 settembre ore 9.00 – 23.00
Sabato 18 settembre ore 9.00 – 23.00
Domenica 19 settembre ore 9.00 – 21.00
Luogo:
ArteSì Galleria d’Arte Contemporanea
Via Fonte D’Abisso, 10
41121 Modena
Tel. 338 6764679 | www.artesimodena.com
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