Tre anni dopo il loro viaggio di nozze, i giovani sposi tornarono a Firenze per una seconda volta. Rividero gli stessi luoghi, incontrarono una stessa amica, forse mangiarono allo stesso ristorante. Ma con loro c’era una bella novità: una bambina incuriosita dalla macchina fotografica.
Una volta cresciuta, Alessandra Calò riprende in mano i ritratti di famiglia e decide di occupare il posto che le pare, ora imponendo la propria doppia presenza, ora posizionandosi in modo anacronistico nel tempo in cui lei non c’era. Oppure afferra la macchina fotografica, gioca con i personaggi e inventa un altro viaggio di nozze, ora che – col senno di poi – può mettere bene a fuoco quel che le interessa immortalare in questi nuovi ritratti di famiglia.