INCONTRI! Arte&Persone. Alessandra Calò ai Musei Civici di Reggio Emilia

17.02.2022

Riparte Incontri! Arte e persone, un progetto di Reggio Città senza Barriere che pone al centro l’incontro tra fragilità e creatività nella convinzione che questo scambio possa essere generativo di nuove possibilità di inclusione sociale.

Alla sua terza tappa, il progetto ha come protagonisti l’artista visiva Alessandra Calò assieme a sette persone con fragilità affiancate dallo staff dei Musei Civici e da un’atelierista di STRADE, nuovo ambito socio-occupazionale a favore delle persone adulte con disabilità del Distretto di Reggio Emilia progetto gestito dal Consorzio Oscar Romero. Dopo il grande successo ottenuto lo scorso anno, Incontri! torna ad essere ospitato all’interno di Palazzo dei Musei che con il suo ricco patrimonio, si offre come spunto e sostegno alla ricerca artistica di Alessandra Calò e dell’intero gruppo.

La ricca collezione di erbari conservata nella sala di botanica di Palazzo dei Musei ha subito incuriosito l’artista, la cui ricerca è caratterizzata dalla pratica di riappropriazione e reinterpretazione di materiali d’archivio. Nella sua pratica Calò attualizza antiche tecniche e procedimenti di stampa realizzando la maggior parte del suo lavoro off camera. Un fare alchemico che riporta a tempi antichi, in forte controtendenza con l’utilizzo della fotografia dei giorni nostri.
Per la loro fragilità e il valore storico che racchiudono questi antichissimi erbari non sono esposti al pubblico, ma conservati in ordinate ed eleganti scatole a forma di libro che lasciano trapelare il prezioso corpus di informazioni in esse custodito.

Durante gli incontri, l’artista guiderà i partecipanti nella realizzazione di un vero e proprio erbario tramite l’utilizzo di antiche tecniche di stampa fotografica a contatto. Il nuovo erbario sarà ispirato a quelli custoditi presso i Musei Civici, al primo libro fotografico nella storia della fotografia (Anna Atkins, Photographs of British Algae: Cyanotype Impressions, 1843), ma sarà anche frutto di un’indagine sul territorio circostante, attraverso la raccolta non tanto piante antiche o rare, ma delle piccole “emergenze” che, in modo inaspettato e resiliente, crescono tra gli interstizi delle pietre di Luserna, nelle crepe dell’asfalto o sui muretti di cinta, segno di un adattamento della natura all’urbanizzazione che i nostri occhi non percepiscono quasi più.

L’intero processo di avvicinamento all’opera finale, insieme agli esperimenti di stampa e al fare laboratoriale, saranno ospitati in un ambiente totalmente inedito di Palazzo dei Musei, un vecchio laboratorio in cui un tempo gli archeologi si prendevano cura di materiale emerso durante gli scavi. Lo spazio, accessibile da via Secchi, esterno alla zona espositiva del Museo, si presenta come una vera e propria vetrina che si affaccia sullo spazio urbano attraverso una saracinesca che ne cela tutto il fascino e la bellezza. Il luogo, recentemente recuperato, verrà abitato ogni giovedì pomeriggio dai protagonisti del progetto che lì accumuleranno il materiale raccolto, lasceranno le tracce degli esperimenti di stampa, appunteranno parole e immagini.

La peculiarità di questo lavoro sarà la sua umanità, che si esprime nell’assenza di controllo sulla materia e ricerca diretta. Il progetto desidera quindi mettere al centro un fare artistico basato su tentativi e sperimentazioni, prove ed errori, secondo una visione inclusiva per cui tutto, in quanto parte integrante del processo creativo stesso, contribuisce al risultato finale.

Proprio la fotografia e l’esperienza maturata nel corso degli anni dai Musei Civici nel campo del contemporaneo e dell’ibridazione dei diversi linguaggi saranno al centro di un workshop in grado di fornire esperienze uniche di crescita culturale e sociale, di aggregazione e condivisione aprendo nuove chiavi di lettura sulla fragilità e sul fare artistico. Lo spazio stesso, grazie al suo affaccio sulla città, si offrirà come ponte in dialogo tra il luogo della memoria e lo spazio della vita collettiva, dove l’incontro è possibile e diventa generatore di nuove visioni e convivenze.

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