International photographic award: honorable mention

08.10.2017

IPA International Photography Awards ™ propone ormai da anni una competizione annuale per fotografi professionisti su scala mondiale, creando una delle selezioni più ambiziose e più complete nel mondo della fotografia. In questa edizione 2017, il progetto Les Inconnues é stato selezionato dalla giuria internazionale, ricevendo la menzione d’onore nella categoria abstract.
Il concorso quest’ anno ha contato oltre 12.000 partecipanti, provenienti da 115 Paesi.

 

LES INCONNUES
di Alessandra Calò

Il processo creativo di Alessandra Calò trae la sua linfa vitale da un meccanismo di stratificazione visuale. Oggi le immagini si sormontano, si accavallano, vengono usate per creare altri paesaggi, paesaggi per lo più astratti che appartengono ad un mondo interiore. Paesaggi, definiamoli, “dell’inconscio”.  Senza voler essere retorici noi siamo figli dei nostri tempi ed è così anche per il nostro patrimonio visuale che ora come ora si anima di immagini che perdono molto spesso la loro valenza originaria di “immagine in sé” per rivolgersi invece ad un’indagine meta-fotografica. I volti de “Les Inconnues” non sono più volti fruibili per le loro fattezze e connotati, o per la loro oggettivazione di “photo trouvet”, né tanto meno i vetrini da laboratorio sono più utilizzati con il loro originario scopo scientifico, come anche le immagini di fiori e degli altri oggetti che si vanno a sormontare perdono il loro valore di rappresentabilità convenzionale. Cosa sono ora quelle immagini quindi? Dove trovano la loro sussistenza? Fondamentalmente penso che l’elemento preponderante, la lente del nostro guardare e anche dell’indagine di Alessandra Calò sia l’immaginazione di chi fruisce del suo lavoro. Il processo di Alessandra è un’azione scrupolosamente calibrata, che ha alla sua base un certo rigore ed ordine, ma è l’occhio interiore di chi ci sta davanti che organizza il tutto, che ne trova il suo significato e la sua personale sussistenza.
In “Les Inconnues” la contaminazione non è solo a livello iconografico, ma interessa anche la scrittura, quella di Silvia Salvagnini in questo caso. Anche il testo scritto, quindi, si inserisce nel processo di addizione portato avanti da Alessandra Calò. Aggiungere immagini alle immagini, un prima e un dopo, immagini alla parola, creando un tutt’uno che fa solamente intravedere i suoi singoli elementi. L’occhio, organo della vista, recepisce e divide; l’occhio interno analizza e ricompatta in un significato che va ad attingere dall’inconscio del proprio vissuto.

 Francesca Orsi, curatrice

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