Kochan | ARTEFIERA Bologna

15.01.2024

Dal 2 al 4 Febbraio, la città di Bologna ospita Artefiera – Fiera di arte Moderna e Contemporanea, che quest’anno compie 50 anni. Presente anche quest’anno la sezione dedicata a Fotografia e Immagini in Movimento sotto la direzione artistica di Giangavino Pazzola. Tra le gallerie italiane presenti, VisionQuesT di Clelia Belgrado (Genova) con una proposta artistica declinata al femminile: Alessandra Calò, Francesca Galliani e Guia Besana.

«Il corpo femminile in tre diverse rappresentazioni ma la cui declinazione data da ognuno delle tre artiste, lo trasforma in un segno, quasi un verso, uno sberleffo agli stereotipi o alle bambole che spesso posano davanti all’obiettivo La fotografia non solo per riflettere su se stessi e come ci rapportiamo alla diversità, ma per trasmettere questi grandi temi della vita, trasformando ogni immagine in testimonianza e rappresentazione simbolica. Una ricerca personale con il quale consegnare esperienze autobiografiche traducendole in temi universali.»

Clelia Belgrado, galleria VisionQuesT Contemporary Photography

Calò lavora con materiali d’archivio, vecchie carte, che evidenziano come i confini e le denominazioni cambino nel tempo, come la geografia disegnata sia tutt’altro che definitiva. Allo stesso modo, il corpo cambia, si allarga o restringe, si smussa o si affila, si copre di segni, cicatrici, muta piano piano la forma e il rivestimento, la pelle. Così il tentativo di legare l’identità individuale a una facies definita è destinato a fallire, l’identità resta sempre un’approssimazione. Il volto, gli arti e l’intero corpo della medesima persona non sono gli stessi nelle diverse fasi della sua vita. Il carattere che le immagini fotografiche prodotte da Alessandra Calò ha realizzato è quindi piuttosto quello della metamorfosi, dello sconfinamento costante. La componente non esplicitata, ma fondamentale di questo progetto, è infatti il tempo. Se la fotografia fissa il momento – e nel fissarlo ne decreta anche l’essere già accaduto, passato, sicché qualsiasi ritratto è sempre postumo – Calò sembra lavorare proprio in direzione opposta a questa contrainte: la geografia non è un dato fisso, ma l’interazione perenne di molti elementi cosiddetti naturali e antropici, il corpo che emerge o si sovrappone a questi lacerti di luogo è altrettanto frammentario e per questo, più che indicare o descrivere, evoca. E cos’è l’evocazione se non la forma più rispettosa del mistero nel rapporto fra il reale e le sue rappresentazioni? La forma più prossima alla ritualità religiosa o magica da cui probabilmente sono scaturite le primissime immagini prodotte da Sapiens. Per questo il lavoro di Alessandra Calò, ispirato nel titolo al protagonista di Confessioni di una maschera di Yukio Mishima, è svelante, nel senso che accoglie il velo, la maschera, la deformazione che ogni rappresentazione produce, come l’unico modo di un fare artistico in cui la fotografia si contamina con altre tecniche, e l’oggetto fotografato non è più, e solo, quello visto, ma quello sognato e immaginato.

Alessandra Sarchi, autrice e critica d’arte

PAD. 25 Stand B102

ORARI D’INGRESSO:
SPECIAL PREVIEW & PRESS SU INVITO: giovedi’ 1 febbraio 11:00 – 12:00
PREVIEW SU INVITO giovedi’ 1 febbraio 12:00 -17:00
VERNISSAGE SU INVITO giovedi’ 1 febbraio 17:00 – 21:00
VENERDI’ 2 FEBBRAIO 11:00 -12:00 riserv. VIPs – 12 :00 – 20:00 apertura al pubblico
SABATO 3 E DOMENICA 4 FEBBRAIO 11:00 – 20:00

DOVE: Quartiere Fieristico di Bologna, Padiglioni 25 e 26 Ingresso Piazza della Costituzione, 6

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